Masturbazione e glutammato NON ti fanno diventare cieco

In giro c’è qualcosa che non va.  Lo sentiamo certe mattine andando a lavoro. Parliamo con gli amici e i colleghi e questa sensazione non ci abbandona. Torniamo a casa, ci rilassiamo, accendiamo la televisione, ma questa strana inquietudine rimane con noi. Sicuramente c’è qualcosa che non va. Ma cosa?

L’inquinamento? Le radiazioni? Non lo sappiamo, ma siamo tutti sicuri che sia qualcosa “là fuori”. Convinti come l’agente Mulder di X-Files, cerchiamo spiegazioni al nostro ineliminabile malessere. D’altronde non ci sentiamo in equilibrio, e un motivo ci sarà.

Un tempo, neanche 100 anni fa, avremmo dato la colpa all’immoralità. La “morale” era al centro delle preoccupazioni di molti e forse lo è ancora. Una moda retrò che non va mai fuori moda, non c’è che dire. A quei tempi la prima minaccia al nostro equilibrio sarebbe stato il sesso.
La tentazione del sesso era un po’ come le polveri sottili: ovunque, impalpabile,  invisibile e pericolosa. Soprattutto per gli adolescenti, vittime più degli altri della tentazione delle tentazioni: la masturbazione. Proprio come oggi si proibisce ai bambini lo zucchero bianco, si tentava in ogni modo di tenere lontano i piccoli dal pericolo dell’ ”onanismo” che fior di esperti assicuravano provocasse cronica debolezza, cecità, deformità, malattie, follia e morteSu quali basi?

L’imbarazzante verità è: assolutamente nessuna. Purtroppo i tanti “luminari” del tempo non si erano preoccupati di verificare con indagini statistiche che il “vizio solitario” non solo era diffusissimo, ma addirittura fisiologico durante l’adolescenza. E che non c’era alcuna correlazione tra il “sesso con chi amiamo di più” e le malattie con cui terrorizzavano madri, padri e soprattutto bambini. Woody Allen ci avrebbe aperto gli occhi: anche la masturbazione in fondo è amore. O come dice lui: “La parte più bella della masturbazione è il dopo: le coccole”.


 

La storia di come si è arrivati fino a metà del secolo scorso convinti che la masturbazione fosse nociva è a dir poco millenaria. Nel solco della lunga tradizione ebraico-cristiana che condannava e condanna il sesso non procreativo, tutti i padri della chiesa si sono espressi in modi particolarmente efferati e creativi contro la masturbazione.

Tommaso d’Aquino, santo, teologo, dottore della chiesa, riteneva la masturbazione peggiore dell’omicidio.

Tommaso d’Aquino, ad esempio, la riteneva più grave dell’incesto, perché almeno quest’ultimo era “aperto alla procreazione”; per il  Dottore Angelico[1] la masturbazione, assieme all’omosessualità, al coito interrotto e al sesso orale, É PARAGONABILE ALL’OMICIDIO (Summa Theologiae II-II q. 154 a. 11).

Tuttavia il primo a trasformare un peccato in una malattia è un medico del XVIII, Samuel Auguste Tissot, con un libro pubblicato nel 1760 dal titolo “L’ Onanisme Ou Dissertation Physique Sur Les Maladies produites par la Masturbation”, che ebbe un’inaspettata fortuna. Fu letto da tutti gli illuministi, da Voltaire a Rousseau fino ai padri fondatori degli Stati Uniti,  riuscendo a scuscitare un timore quasi universale.  Il suo “trattato” conteneva diverse descrizioni di “malati” in condizioni disperate, che il buon medico andava a visitare anche se con pochissime speranze di poterli guarire, e che si erano invariabilmente dedicati al turpe vizio.

Descrizioni degne di Dario Argento e di Saw l’Enigmista:“ …andai a casa sua [del paziente N.d.r] e lo trovai più morto che vivo giacendo sul fieno, squallido, pallido, trasudando un odore nauseabondo, quasi incapace di muoversi. Dal suo naso scendeva acqua sanguinolenta, sbavava in continuazione, soffriva attacchi di diarrea e defecava nel suo giaciglio senza rendersene conto, aveva un constante flusso di seme, i suoi occhi, saltellanti e offuscati e senza brillii avevano perso la capacità di movimento, il suo polso era estremamente debole e accelerato, la respirazione difficoltosa, era totalmente emaciato, salvo i piedi che mostravano segni di edema”. Oppure: “…anche il disturbo mentale era così evidente, non aveva idee né memoria, era incapace di unire due frasi, non aveva capacità di riflessione, senza timore per il suo destino, gli mancava ogni sentimento tranne il dolore che tornava perlomeno ogni tre giorni [..]. Questo lo sprofondava al livello di una bestia, uno spettacolo di un orrore inimmaginabile, era difficile credere che una volta apparteneva alla razza umana. Morì varie settimane dopo, nel giugno del 1757, con tutto il corpo coperto di edemi.”

E alle donne non andava meglio: “I problemi che sperimentano le donne sono tanto spiegabili quanto quelli degli uomini. Siccome gli umori che perdono sono meno preziosi, meno perfetti che lo sperma maschile, non si indeboliscono tanto rapidamente; però quando si danno eccessivamente, a causa del sistema nervoso più debole e naturalmente con maggiore inclinazione agli spasmi, i problemi sono più violenti.” Non c’è che dire, il medico aveva una grande stima delle donne, che hanno “umori meno perfetti” degli uomini …
Ancora oggi c’è chi sostiene che la masturbazione sia causa di malattie e dipendenze: se non ci credete leggete la posizione dei padri domenicani in merito (che non si discostano dal magistero ufficiale della chiesa cattolica) o su questo forum di ispirazione islamica.

Con questo non voglio certo dire che le persone di religione cattolica o islamica siano necessariamente delle arretrate ignoranti, piuttosto vorrei farvi toccare con mano … quanto ancora questi pregiudizi siano diffusi. Potreste trovare le stesse affermazioni su siti di evangelici fondamentalisti. E per chiarezza, non incoraggio nessuno a praticare la masturbazione: se non vi va non fatelo! Ciascuno ha diritto alla propria morale, finché riguarda le sue personali scelte di vita e non viene imposta ad altri, ma affermare che questa pratica faccia male è semplicemente falso, ed è disinformazione.

Oggi non crediamo più a queste storie, e su un argomento serio come il sesso chiediamo prove, indagini demografiche, interpelliamo i medici che devono produrre, in base a precisi standard, ricerche riproducibili. Siamo donne e uomini moderni che credono nel valore della ragionevolezza e della prudenza, che vogliono dati oggettivi, soprattutto quando si tratta di salute … Sicuri?
E allora perché ce l’abbiamo tanto con il glutammato? Andiamo al supermercato, e brodi e prodotti per l’infanzia mostrano orgogliosi sulle scatole l’etichetta “senza glutammato”, come se questo aminoacido presente in tutte le proteine che mangiamo fosse un pericoloso additivo.
“Ci sono prove !” direte voi. E invece no. Ci sono prove del contrario, ossia che il glutammato è innocuo.
L’allarme per questo ingrediente ha addirittura creato una sindrome tutta sua nota come “Sindrome del ristorante cinese”,  che in rete vanta descrizioni terribili e paragonabili alle pagine di Tissot sui danni dell’onanismo:

Mi trovavo in una libreria di Oxford, Miss. C’era questo ragazzo lì, e ad un certo punto è caduto ed è morto. Lo abbiamo portato in ospedale e abbiamo cercato di rianimarlo, ma non ci siamo riusciti. Aveva solo ventisei anni, e aveva appena mangiato una enorme piatto di minestra al ristorante. Ho parlato con la gente che si trovava lì, hanno risposto che usavano un sacco di proteine idrolizzate e di glutammato. La gente pranza, inizia con una minestra, assume subito un alto livello di glutammato, e poi cade a terra, stroncata dall’aritmia.
[
da Riportato da Dario Bressanini nel suo ottimo blog, che cita il sito  http://www.blaylockreport.com/]

Oppure:

Se il glutammato, in tutte le sue versioni, tra le quali l’aspartame, fosse proibito immediatamente, si vedrebbe un calo ponderale di tutte le sindromi metaboliche, compresa l’obesità infantile, delle malattie neuro-degenerative e di molti tipi di tumori. La progressione delle malattie neuro-degenerative, quali il morbo di Alzheimer, Add, Parkinson e quelle classificate prevalentemente psichiatriche, come l’autismo, è stata correlata per decenni alle intossicazioni da metalli pesanti quali piombo, alluminio, mercurio, oppure ai pesticidi ed agli erbicidi. Tutte sostanze nocive, è vero, ma nessuna delle quali è la vera colpevole del fenomeno. Il killer silenzioso, dal gusto gradevole, si chiama glutammato.
Il suo nefasto influsso sulla genesi e sulla proliferazione dei tumori è stata ampiamente dimostrata. Le eccitotossine moltiplicano le probabilità di sviluppare il cancro e, una volta innescato il meccanismo di degenerazione tissutale, le cellule esposte al glutammato monosodico sviluppano delle estensioni denominate ‘pseudopodia’, o ‘falsi piedi’, che consentono loro di mobilitarsi più velocemente creando metastasi diffuse.
Dal blog La Leva di Archimede.

Oppure le interviste del novello Tissot del glutammato, il dr. Russel Blaylock:

M: Sconvolgente. Ora, le aziende che producono cibo per bambini hanno eliminato questo ingrediente negli anni settanta?
B: Hanno detto che l’avrebbero fatto, ma non è stato così. Quello che hanno fatto è stato togliere il glutammato puro e sostituirlo con proteine idrogenate e caseina. Sei si guarda ai prodotti alimentari per lo svezzamento, molti hanno proteine idrogenate con caseina estratti di soia, brodo: tutte fonti di glutammato.
M: Stiamo distruggendo il sistema nervoso di questi bambini.
B: Esatto. Ora, una delle cose che sentiamo più frequentemente è la questione dell’obesità infantile. Una precedente osservazione sulle eccitotossine è stata che rende gli animali sovrappeso.
M: Se avessero bandito il glutammato, le compagnie farmaceutiche avrebbero perso miliardi di dollari. Invece pensiamo un po’ a quanto guadagnano, curando questi “sintomi”.
B: Il governo ha tutti questi bei piani per controllare l’assunzione dei carboidrati e dei cereali, zucchero e quant’altro… queste cose si aggiungono al problema, perché quello che abbiamo scoperto nelle cavie esposte al glutammato è che preferiscono carboidrati, zuccheri e cibi altamente proteici. Questa è una caratteristica di questo tipo di obesità. E’ molto difficile risolverla con lo sport e la dieta. L’appetito è fuori controllo, ma lo è anche il metabolismo. I soggetti soffrono di una sindrome metabolica che si aggiunge alla loro obesità; così si ha uno stato di insensibilità alla leptina, che è una cosa che si ottiene molto facilmente dal glutammato.

Madri, una volta i vostri figli si masturbavano e diventavano magri e pazzi, oggi prendono un brodino e diventano obesi e pazzi

Tra l’altro, questa intervista semina il panico anche tra vegetariani che usano molta soia. Secondo costui, visto che sono vegetariano, mi si atrofizzerà il cervello, mentre secondo Tissot, la chiesa cattolica e gli ulema islamici mi si atrofizzerà il cervello.
Non notate qualche lieve somiglianza?

Eppure le ricerche scientifiche, le stesse che hanno appurato come la masturbazione non solo è normale ma anche innocua e diffusa, hanno da tempo stabilito che il glutammato non è nocivo e può essere utilizzato nella preparazione dei nostri cibi. E non è tutto! Recenti ricerche hanno dimostrato che la nostra lingua distingue non solo il dolce, l’amaro, il salato, l’aspro ma anche l’umami, ovvero il gusto del glutammato. La nostra lingua è progettata per distinguerlo: questo è un segno evidente che l’evoluzione ha selezionato questa caratteristica perché dava un vantaggio evolutivo. Ci permette infatti di distinguere i cibi ricchi di proteine e quindi più desiderabili. Tutto questo però sembra letteralmente rimbalzare sulle menti di chi è assolutamente convinto che il glutammato sia pericoloso: ho un amico che è irremovibilmente certo di essere allergico al glutammato, che è come dire essere allergici ai carboidrati. Lamenta sintomi come nausee, vomito, vertigini. Il dado da brodo è la sua kryptonite. Proprio come andando tra cattolici, evangelici e islamici oltranzisti troverete persone che vi riferiranno di essersi sentiti male dopo essersi masturbate: dolori ai genitali, spossatezza, vertigini, tristezza.  Come direbbe Yoda: “Potente è la mente!”.

Per chiarire, il glutammato è presente in moltissimi alimenti: piselli, parmigiano, pomodori. E per citare l’ottimo Dario Bressanini:

Sappiate che dei 20 amminoacidi liberi presenti nel latte materno (e spero proprio che nessuno voglia contestare che l’allattamento al seno è quello più “naturale” e adatto al neonato) l’acido glutammico [il glutammato per intendersi n.d.r] è il più abbondante. Rappresenta più del 50% degli amminoacidi liberi presenti, e 100 grammi di latte materno contengono 19 milligrammi di acido glutammico libero, a fronte dei soli 4 del latte di capra e di un solo milligrammo del latte di vacca.

Per concludere, credo che tra glutammato e masturbazione ci sia un grande legame: il nostro tentativo di dare la colpa a qualcosa – una pratica o una molecola – per l’inquietudine che proviamo vivendo. E’ molto tranquillizzante sapere che questo stato di assoluta fragilità in cui tutti ci troviamo, l“assurdo” in cui talvolta ci tocca vivere e su cui hanno scritto pagine memorabili Camus o Sartre, ha una causa controllabile perché esterna a noi. Rimossa la causa, rimossa la sofferenza.  E’ una logica del desidero quella che costruisce un legame tra la nostra paura e la possibilità di alleviarla. Una logica che solo da poco abbiamo imparato a conoscere.
Una logica al pistacchio, direi.

Linkografia sul glutammato


[1] Tommaso d’Aquino fu chiamato Dottore Angelico per la “purezza del cuore” e per l’ingegno sublime – a detta dei commentatori cattolici, ovviamente.

6 pensieri su “Masturbazione e glutammato NON ti fanno diventare cieco

  1. Divertente e arguto, ma non sono d’accordo. Il paragone della masturbazione con glutammato e zucchero bianco starebbe in piedi se lo zucchero e il glutammato di cui parliamo fossero quelli presenti in natura nei cibi che, appunto come dici, sarebbero in quantità e qualità fisiologicamente naturali. La masturbazione è fisiologica nella misura in cui non diventa preferita a un rapporto sessuale e non viene praticata -ma questo si potrebbe dire anche del sesso- in modo ossessivo, disfunzionale ad una vita soddisfacente.
    Zuccheri e altri elementi presenti in natura, quando vengono raffinati, concentrati, mescolati, aromatizzati, ecc. confondono le capacità istintive di chi li assume e possono essere seriamente dannosi, indurre ad iperalimentazione per esempio. La tua banalizzazione di quello che è un problema serio del presente e futuro, fa sembrare -a parer mio- dei deficienti tutti quelli che si preoccupano per la loro salute e cercano di ottenere un maggiore controllo su quello che l’industria alimentare tenderebbe a fare: aumentare il numero di consumatori e aumentare le quantità consumate procapite con il maggior profitto possibile. Siamo tutti abbastanza intelligenti da capire che questo può generare delle aberrazioni sistemiche. La prossima volta facci sorridere elegantemente senza banalizzare cose importanti per la salute delle persone. Grazie.

    1. Caro Pier Paolo,

      grazie del commento, e dei complimenti per il post.
      Ovviamente rifiuto ogni tua accusa di “banalizzare”, tutt’altro. Ho documentato ogni mia affermazione. Puoi verificare, approfondire e criticare di persona ogni fonte. E’ proprio questo quello che vorrei: che le persone approfondiscano e chiedano prove certe e solide, invece di credere a qualsiasi cosa solo perché è ripetuta su internet.

      Ma voglio scendere nel dettaglio: il glutammato è presente in natura e abbiamo un recettore specifico per questo gusto. Non è un subdolo espediente dell’industria per farci mangiare di più, è un adattamento evolutivo. Io lo uso regolarmente, non solo non ho aumentato le dosi di quello che mangio, ma non mi ha dato alcuna dipendenza né sintomo. E’ solo buono. Tu sai se in Giappone, in Indonesia, in Cina, e in tutto il Sud Est asiatico l’obesità da glutammato, il cancro e l’atrofia cerebrale abbiamo una prevalenza superiore ai paesi occidentali? A me non risulta, ma potrei sbagliare.
      Ma è qui il punto: se dichiaro “il glutammato fa male perché produce quest’effetto” posso verificarlo. E’ un fatto. E’ qui la sua forza. Poiché questa previsione è falsificata, allora quell’affermazione è falsa. Non ci sono prove.

      Sono d’accordo con te, tuttavia, che c’è bisogno di attenzione a che non si verifichino casi di abuso dell’industria. Ma perché non fidarsi dei risultati ufficiali? E per di più molto solidi? Perché continuare a credere ad ogni ipotesi di complottismo? Perché se uno è “contro” allora è più degno di fiducia?
      Se perdiamo la fiducia nei risultati della ricerca e della scienza (che è una impresa pubblica), resta solo l’arbitrio di chi propaganda qualsiasi sua personale convinzione senza alcun supporto fattuale come verità. Ed è solo da questi risultati che possiamo arrivare a smascherare i veri abusi. Penso ai danni riconosciuti del fumo ad esempio, che sono un ottimo esempio di come per fortuna la ricerca funziona.

      Per concludere, mi fa sorridere l’accenno che tutti fanno sul pericolo che la masturbazione dia “dipendenza” o sia “l’unica espressione sessuale” di una persona. Non so quanti sessuologi tu abbia consultato, ma l’idea che sia la masturbazione ad essere il problema è scorretta. In questi rari e forse ipotetici casi, il disagio sarebbe altrove. Comunque veniamo da 2000 anni di condizionamento sui danni che questa pratica produce, non mi aspetto che a tutti passi la paura che questo piacere possa sfuggirgli… di mano. Come se la soddisfazione non esistesse.

      A presto!

  2. Grazie per la risposta, un po’ meno per la lettura del mio commento che ritengo poco attenta.
    La questione che poni sulla superficiale accettazione di quanto viene scritto su internet – specialmente quando a tutti i costi “contro”- la condivido e credo che dobbiamo sviluppare uno spirito critico realmente indipendente.
    Il mio commento non voleva entrare nel merito dell’attendibilità delle tue idee o fonti. Dopo aver ascoltato Veronesi dire che frutta e verdure sono pieni di sostanze naturali molto più tossiche di pesticidi e anticrittogamici usati in agricoltura, non credo più a nessuna fonte, scientifica o meno che sia. Per me esistono solo posizioni di parte e la domanda che mi pongo sempre è: c’è qualcuno che ha un conflitto d’interessi qui?
    Ti piace il glutammato, ne fai uso e vuoi continuare a farne? Fai pure, ma non far passare il tuo amico -e tutti quelli che vivono esperienze simili- che ha delle reazioni al glutammato come un esempio si autosuggestione. Usi lo zucchero in abbondanza? Avanti così… credo che l’errore sia nel porsi come portatori di verità, magari verità contro bugie, nel tuo caso di verità contro bugie-contro.
    La banalizzazione che rilevavo nel tuo post riguarda il mettere sullo stesso piano l’avversione bacchettona verso il sesso non convenzionale e la masturbazione con la lecita ed evidente preoccupazione sull’impiego nell’industria alimentare di sostanze chimiche di sintesi quali il glutammato, l’aspartame, lo zucchero… far passare tutto sullo stesso piano di una bufala mi è sembrata una scivolata di sostanza a favore della ricerca di un facile effetto sul lettore. Il tuo blog mi è stato segnalato da persona intelligente, tu mi sembri persona intelligente, mi è sembrato opportuno offrirti un punto di vista diverso, mi auguro intelligente. Un caro saluto.

    1. Pier Paolo,
      mi spiace che tu non voglia entrare nell’ attendibilità delle fonti, perché di questo parla il mio post. Quello che dice Veronesi (che ovviamente si assume la responsabilità di come afferma certe cose) è purtroppo vero: la noce moscata ad esempio è tossica – ad alte dosi. Anche l’alcool è tossico, anzi è una delle sostanze sicuramente cancerogene, attraverso il suo ruolo causale diretto nella cirrosi epatica. Mi spiace che tu non “creda” più a nessuno per questo. Come te, io preferisco farmi un’idea quando qualcuno indica pericoli.
      Ora però non vedo qual è il punto: se il glutammato (che non è una sostanza di “innaturale”, e qui vorrei sottolineare come per te “sintesi” significhi “innaturale”, una equivalenza indebita) è innocuo, il mio amico ha una reazione di tipo psicosomatico. E’ sicuramente un disagio, ma è un esempio di reazione psicologica non fisiologica. Se credi che l’abbia voluto sminuire, me ne scuso – lungi da per il lavoro che faccio e voglio fare. Ma proprio per il lavoro che faccio è bene distinguere una storia che ci raccontiamo e ci far star male da una realtà.
      Chissà cosa c’è dietro per lui, forse più pesante che ossessionarsi con il dado da brodo (ma non sentire nulla con i pomodori o il grana).
      Poi, scusa, io non ho parlato dell’aspartame. Né ho voluto sminuire la legittima preoccupazione che qualcuno speculi su ciò che mangiamo. Per questo invito tutti a approfondire. Ma includendo anche le fotni “ufficiali” che non so perché vengono sempre schifate… già perché^

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