Narcisissimo me!

 

Avvertenza: in questo post si fa un uso pertitente del turpiloquio e della volgarità. Se questo può ferire la tua sensibilità, non leggerlo!

Un fantasma si aggira per la rete (e non solo).  Forse si tratta di uno spirito maligno, non proprio con corna ricurve, pelle color eritema solare e unghie lunghe e poco curate… In realtà non si aggira affatto e sta ben piantato nella testa di molti tra noi – me compreso ovviamente.

Se come me scrivete e leggete sul Web, se vi aggirate tra blog, twit, e status FB ne avrete fatto sicuramente esperienza: oggi parliamo di flame – scontri “a fuoco” a suon di commenti, perentori, offesi, irritanti e irritati, documentati o urlati – insomma piazzate virtuali su altrettanto virtuali piazze.
Tuttavia, prima di dare fuoco alle polveri, vi propongo un dei miei soliti  “non-test”, ossia un gioco senza pretese di validità per misurare quanto siamo… non voglio rivelarvi nulla! sarà una sorpresa. Pronti?

Bene: segnate quanto sono vere queste affermazioni da 1 a 5.

  1. Quando parlo, racconto di quello che ho fatto, detto, vissuto e riporto sempre il discorso su di me.
  2. Ho pochi conoscenti, pochissimi amici.
  3. Relazioni sentimentali? È complicato. E nessuno è riuscito davvero a capirmi.
  4. Io mi conosco molto bene: so tutto di me.
  5. Gli altri si lamentano fin troppo spesso di cose senza significato.
  6. E’ davvero difficile capire cosa provano o vogliono le persone che mi stanno intorno.
  7. La maleducazione sta diventando un problema molto grave: le persone non si rendono neppure conto di quanto possono ferire.
  8. Se c’è una cosa che mi fa arrabbiare davvero è qualcuno che vuole umiliarmi.
  9. Le persone cercano di costringermi a fare quello che vogliono facendomi vergognare se non lo faccio, e questo mi fa arrabbiare davvero.
  10. Non mi sento mai in colpa. Ma chi mi sta accanto dovrebbe sentircisi!
  11. Mi piacciono i complimenti, che male c’è?
  12. Mi piace fare complimenti a chi mi apprezza.
  13. Le persone sono molto superficiali, e io non sopporto la superficialità.
  14. Una cosa che non riesco proprio a capire è come fa la gente a sostenere certe idee!
  15. Ho un’opinione su tutto: è difficile cogliermi impreparato.

Che punteggio avete totalizzato? Intanto voglio ribadire fino all’inebetimento dei miei lettori che questo non è un test, è solo un gioco: nessuna diagnosi, nessuna malattia, nessun disturbo può essere indicato dal suo punteggio! Comunque, diciamo che quanto più vi avvicinate a 75 tanto più potreste essere tentati dallo spettro di cui vi parlavo poco sopra: il narcisismo. Ma la situazione non è poi così diversa se avete totalizzato un punteggio vicino a 15. Vediamo di capire perché.

Intanto una persona affetta (qui è il caso di dirlo) da Disturbo Narcisistico di Personalità presenta le caratteristiche che riporto qui sotto ma, prima di leggerle, ricordate che le diagnosi in psicopatologia le fanno solo psichiatri e psicologi, dopo un’attenta anamnesi, test e colloqui. Non si scherza con quest’argomento. Perché una persona con un Disturbo Narcisistico di Personalità somiglia a qualcuno che potremmo sbrigativamente classificare come uno “stronzo”, ma si da il caso che il mondo sia pieno del suddetto tipo di persone che tuttavia non hanno un disturbo. Il mondo è pieno di stronzi sani come pesci! Con queste premesse, ecco i criteri del DSM IV – TR per il Disturbo Narcisistico di Personalità:

Un quadro pervasivo di grandiosità (nella fantasia o nel comportamento), necessità di ammirazione e mancanza di empatia, che compare entro la prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:

1)ha un senso grandioso di importanza (per es., esagera risultati e talenti, si aspetta di essere notato come superiore senza una adeguata motivazione);

2)è assorbito da fantasie di illimitati successo, potere, fascino, bellezza, e di amore ideale;

3)crede di essere “speciale” e unico, e di dover frequentare e poter essere capito solo da altre persone (o istituzioni) speciali o di classe elevata;

4)richiede eccessiva ammirazione;

5)ha la sensazione che tutto gli sia dovuto, cioè, la irragionevole aspettativa di trattamenti di favore o di soddisfazione immediata delle proprie aspettative;

6)sfruttamento interpersonale, cioè, si approfitta degli altri per i propri scopi;

7)manca di empatia: è incapace di riconoscere o di identificarsi con i sentimenti e le necessità degli altri;

8)è spesso invidioso degli altri, o crede che gli altri lo invidino;

9)mostra comportamenti o atteggiamenti arroganti e presuntuosi.

Gabbard, uno dei più noti psichiatri di orientamento psicodinamico, ci avverte che esistono due “tipi” di narcisisti: gli overt, ossia i narcisisti per antonomasia, egocentrici, interessati a se stessi e basta, incuranti degli altri, apparentemente inattaccabili alle critiche altrui, e i covert, ipervigilanti, apparentemente umili, facili a offendersi e sempre a controllare che gli altri non li stiano criticando, cosa che li ferisce profondamente. Ecco perché poco sopra vi dicevo che se avete totalizzato un punteggio basso al “non-test” non è detto che siate il ritratto della modestia e l’incarnazione dell’umiltà.

Ora però torniamo al web e ai flame a cui accennavo all’inizio.

Come sappiamo tutti per esperienza personale, internet disinibisce: senza qualcuno fisicamente di fronte, facciamo scorrere le dita sulla tastiera in sintonia con i pensieri – e non stiamo sempre lì a pensar bene… E poi a qualcuno hanno mai preso a schiaffi il profilo FB o graffiato il blog per quello che ha scritto?
Il punto fondamentale (e dico una banalità ma non per questo meno vera) è che i social network funzionano trasformando l’apparire in essere: se condivido, commento, apprezzo, pubblico, twitto, folgoro con il mio humour, mi videoriprendo e mi lancio su youtube, in una parola se mi mostro, allora sono. Che è la cifra minima del narcisista, esistenzialmente occupato a lenire il suo intimo senso di vergogna e umiliazione, il suo “non esserci” per se stesso, cercando un continuo riconoscimento dagli altri ed evitandone altrettanto continuamente la critica. Una condizione che prima che essere patologica è umana: nessuno vive solo per sé, né si basta solo – ogni volta che pronunciamo “io”, diciamo anche “noi”, ma non ce ne accorgiamo.

Ed ecco che arriviamo ai flame, che si riducono inutile un botta e risposta sul più che noto tema: “io ho ragione, tu hai torto”. Identità frantumate, orgogli feriti, umiliati e offesi, fazioni – ma  di base c’è sempre e solo la necessità di ribadire il noto aforisma del Marchese del Grillo, leggendario nobile romano di due secoli fa interpretato da uno stra-romano Sordi: “Io sono io e voi nun sete un cazzo!”. Vi pregherei di notare la tautologia con cui questa frase inizia… Io sono io sono io sono io … Io chi?
Ora, siccome non posso lanciare l’evangelica prima pietra, mi limiterò a indicare quella che secondo me può essere una via d’uscita dal nostro narcisismo quotidiano.

Innanzitutto, prima di lanciarci in uno scontro a parole, riflettere un minimo sulla nostra motivazione potrebbe essere d’aiuto. Tuttavia, sapendo che a tutto si può resistere tranne alle tentazioni, suggerisco di prendere spunto dalla filosofia, o meglio dall’eterno, necessario e infinito dibattito filosofico. Sono letteralmente millenni che la filosofia discute degli stessi problemi, che sono sempre nuovi e su cui si possono portare argomenti sempre diversi eppure sempre simili. Lo scopo di chi dibatte non è strappare un “Hai ragione!”, non è risolvere il problema, quanto chiarire, pensare, discutere, criticare, ampliare, definire, cercare un senso, costruire un significato, fare domande e tentare le nostre migliori risposte… Anche se certamente i filosofi nei secoli si sono presi in giro tra loro, si sono insultati, l’hanno presa sul personale, si sono cioè comportati da narcisi, tutti noi sappiamo che se un filosofo dà dello “sbronzo” a un altro per argomentare a favore delle sue proprie idee, non sta davvero argomentando. Sta insultando. E non c’è neppure bisogno di avere l’ultima parola, soprattutto perché – come accade sul web – le idee restano scritte.

In conclusione, spero di aver dimostrato che io ho ragione. Senza per questo dire che voi avete torto…

6 pensieri su “Narcisissimo me!

  1. Caro Stefano, hai proprio ragione quando scrivi (ti cito testualmente) “io ho ragione”. Però non buttarti giù, qualche volta ci prendi anche tu. Buon pomeriggio!

  2. Ciao, Stefano. Ti leggo da poco ma trovo interessante il tuo blog.
    Anch’io, come te, sono “dell’altra sponda” anche se l’ho “capito” (meglio dire “accettato?”) da un anno.
    Ho trovato interessante questo post e devo dire che in alcune cose mi ci ritrovo, ma lo attribuisco più al mio temperamento schivo e ad un certo senso di diffidenza e misantropia che ho sviluppato nel tempo. Devo però ammettere che conosco persone che rientrano in pieno nei criteri di diagnosi del disturbo. E io che fino a ieri li consideravo dei semplici imbecilli!

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