E tu, di che genere sei? Il gioco del genere

Quando ero più giovane e meno informato avevo una gran confusione in testa: che vuol dire essere eterosessuale? Ed essere lesbica? O gay? Un transessuale è uno molto (ma molto) omosessuale? Mi sono baloccato per un po’ con queste ed altre domande, poi ho iniziato a studiare psicologia e l’approccio relativamente recente della Psicologia delle differenze di genere.

E tutto è stato chiaro… come nell’ultima puntata di Lost.

Intanto non siamo semplicemente maschi o femmine, etero o gay, la cosa è molto più divertente e molto più complessa di così. Forse già conoscete la distinzione tra sesso, genere e orientamento sessuale e le tante combinazioni possibili. In questo post voglio provare a raccontarle anche a chi non si è mai interrogato su questo neanche guardando Lady Oscar e poi voglio andare oltre, giocare con voi con queste regole, spingendomi fino a dire che potresti essere “gay” anche se ti piacciono le donne. E no, non avrà niente a che fare con omosessualità latente o cose del genere. Forse potresti essere “gay” anche se ti piacciono davvero, soltanto e tanto le donne. Sei pronto a giocare?Le regole del gioco sono queste: nei manuali diagnostici come il DSM IV-TR, il Manuale Diagnostico Statistico delle Malattie Mentali dell’American Psychiatric Association, si distingue tra sesso, ovvero i genitali e le caratteristiche sessuali secondarie, che sono determinate dai geni (XX femminucce, XY maschietti), orientamento sessuale, che indica l’attrazione emozionale, romantica e/o sessuale di una persona verso individui dello stesso sesso, di sesso opposto o entrambi, e genere, cioè tutti quei comportamenti, preferenze, modi di considerarci che ci caratterizzano qui e ora nella nostra cultura come donne o uomini.

Così ad esempio possiamo essere maschi, di genere maschile e bisessuali se abbiamo un corpo con testicoli e pene (meglio essere chiari) e altre caratteristiche secondarie di minore importanza, ci riconosciamo in quello che il nostro gruppo sociale richiede a un uomo (ad esempio portiamo i pantaloni, o completi con cravatta, usiamo scarpe “da uomo”, non usiamo trucco facciale e gioielli disegnati in un certo modo, evitiamo il pizzo, usiamo un certo linguaggio, preferiamo certe attività – lo sport di solito è classificato come maschile mentre l’uncinetto come femminile âgée – e così via) e, quando si tratta di sesso e sentimenti, facciamo fantasie, abbiamo incontri e ci innamoriamo di femmine o di maschi.
Le regole delle combinazioni sono chiare: i tre ambiti possono variare indipendentemente. Avete capito bene: posso essere una femmina, sentire di appartenere al genere maschile comportandomi di conseguenza (sarei quindi transgender) e essere attratta comunque dai maschi.Condivido con voi che sulle prime sembra difficile, ma non lo è – ho conosciuto personalmente transessuali MtF lesbiche.
Nell’interessante “Psicologia della Differenza di Genere”  di Alessandro Taurino, Carocci Editore, si cita il “Manifesto di Azione Trans” del gruppo Crisalide di Genova che arriva a classificare ben 17 diversi tipi di combinazioni sesso, genere e orientamento sessuale. E se questo non vi basta, tenete anche presente che ci sono esseri umani intersessuali, ossia con caratteri fisici tanto maschili che femminili,  e che esiste un nutrito gruppo di persone che si sente asessuale, cioè completamente disinteressato al sesso, e può arrivare a provare un forte disagio per ogni carattere sessuale, sia primario che secondario.
Personalmente, trovo tutto questo affascinante e credo sia una delle carattersitiche che ci rendono umani: la nostra creatività e le nostre potenzialità si esprimono al meglio anche in quest’ambito, che solo pochi anni fa ci illudevamo fosse molto chiaro, normativo e organizzato su due caselle: maschio e femmina, a cui corrispondevano uomo e donna, a cui corrispondeva solo eterosessuale. Il  resto era deviazione e malattia.
Ora, finita la lezioncina, voglio proporvi il gioco di cui vi parlavo.  Prendetelo così, come sapete non sono Sigmund e non ho né la pipa né la verità in tasca …

Sigourney Weaver senza nebbia con gorilla

In una battuta, secondo me i generi non sono due, uomo e donna, ma molti di più!
Ho osservato a lungo i miei cospecifici, acquattato dietro i miei occhiali quasi fossi Sigourney Weaver che interpreta Dian Fossey che studia i gorilla nella nebbia … e secondo me ci sono almeno altri due generi: gay e lesbica – e sono in dubbio se ne esitano altri due, nerd e transgender. Mi spiego meglio. Nella classificazione che vi ho esposto, essere gay cade nella casellina “orientamento sessuale”, quindi un maschio è gay se è attratto da altri maschi. Invece nella mia delirante classificazione gay non è (solo) un orientamento sessuale ma è (anche) un nuovo genere e come tale indipendente dall’orientamento sessuale! Lo stesso varrebbe per “lesbica”.

Sigourney Weaver senza nebbia, senza gorilla

La parola “gay” infatti è arrivata a  caratterizzare una serie di preferenze estetiche, sociali e culturali abbastanza definite: ci sono idee circa lo sport, gli hobby, i modelli e le aspettative interpersonali che si attivano quando ci si riconosce e si riconosce qualcun altro come gay – o come lesbica. Il genere, ricordiamolo, è costituito in gran parte da un insieme di stereotipi culturali, in un certo senso arbitrari, che le persone accettano per i più svariati motivi, anche solo perché a loro piace… Così credo che esistano gay di orientamento sessuale etero, e gay con orientamento sessuale omo. Ora metterò tra virgolette il genere così da facilitare la lettura. Nella mia teoria (chiamiamola così) ci sono, ad esempio, femmine “lesbiche” eterosessuali e femmine “donne” omosessuali.  In fondo è più semplice che seguire Enrico Ghezzi a notte fonda…

Cameron Diaz, un esempio di femmina "gay" eterosessuale: come non amarla?

Se fosse vera questa impostazione avremmo una spiegazione in più sui motivi che spingono molti omosessuali a rimanere nell’ombra. Oltre all’omonegatività diffusa che ci discrimina come gruppo, potrebbero esserci molti maschi “uomini” omosessuali ma non “gay” che non si riconoscono in questo “modello di genere”. Stessa cosa per molte femmine “donne” omosessuali.
Ma c’è, se possibile, di più: potremmo anche ridefinire il concetto di orientamento sessuale! Credo infatti che abbia a che fare tanto con la fisicità di chi ci attrae (la sua struttura fisica, genitali vivaddio inclusi) che con il suo genere. C’è a chi piacciono i maschi “uomini” omosessuali e c’è a chi piacciono i maschi “gay” omosessuali. A molte donne etero piacciono maschi “gay” eterosessuali C’è chi si trova a suo agio con le femmine “gay” eterosessuali, e sono convinto che a questa categoria appartenga la gayssima ed etero Cameron Diaz! Invece il personaggio di Rajesh

Raj, maschio "gay" eterosessuale e cosplayer: amo anche lui!

della celebre sit-com “The Big Bang Theory” è un fulgido esempio di maschio “gay” etero.

Se vi sentite come quando andavate sulle montagne russe da piccoli, quindi vi gira la testa ma sperate che ci sia ancora una curva della morte, ve ne servo subito un’altra. Non solo secondo me i generi sono quattro (forse sei, vedi sopra), ma una persona può appartenere a più generi contemporaneamente! Ovvero vi propongo di considerare il genere non una categoria (sei dentro o sei fuori dal club) ma una dimensione, ossia qualcosa che può variare tra i contesti e le fasi della vita e, voglio spingermi molto oltre, le persone.

Uno di loro non è Catwoman ...

Alla fine, comunque, quello che vi sto proponendo è poco più di un gioco e resta sempre valida la distinzione tra sesso, genere e orientamento.
Come diceva Terenzio, homo sum …

E voi, che mix di genere siete?

10 pensieri su “E tu, di che genere sei? Il gioco del genere

  1. Mi spiace appurare che, nonostante la buona fede dell’autore, il post (soprattutto nella prima metà, quella seria), contiene molti errori, e quindi mi permetto facendo attivismo da anni su identità e ruolo di genere, di intervenire, visto che soprattutto in Italia non c’è informazione in merito e la gente è solo confusa e piena di pregiudizi.

    C’è il sesso di nascita (MASCHIO/FEMMINA): maschio, femmina, una minoranza di intersessuati. XY, XX, sesso genetico

    C’è l’identità di genere (UOMO/DONNA): maschile, femminile, identità intermedie o altre. Chi ha l’identità coerente col sesso di nascita si chiama “cisgender”, chi non ce l’ha si chiama trans.

    C’è il ruolo di genere, che dipende da epoche e luoghi. di solito un uomo etero che tende a ruoli di genere che le aspettative sociali attribuiscono alla donna (il solito esempio del corso di uncinetto) puo’ essere scambiato per un gay (i quali vivono piu liberamente i ruoli, mediamente, essendo meno machisti), o addirittura per una persona trans.

    Poi c’è l’orientamento sessuale: da chi siamo attratti sessualmente e sentimentalmente…e li esistono infinite combinazioni, perchè conosco gente che è attratta solo da persone di SESSO maschile, o di GENERE maschile, e cosi’ via… (quindi magari andrebbero con un ftm, ma non con una mtf…o il contrario).

    Una persona cisgender che trasgredisce il RUOLO di genere non è comunque transgender. Puo’ essere considerata antibinaria, inconsapevolmente o consapevolmente “queer” (nel senso Butleriano), o genderbender, ma non è trans, perchè la sua identità di genere è coerente col suo sesso genetico.

    Quindi una cosa è la maschiaccia etero che aderisce allo stereotipo sociale maschile (compie ruoli maschili, secondo lo stereotipo), una cosa è una persona FtoM (nato femmina…e vi si dà il maschile…tiro l’orecchio dell’autore in questo…e con identità di genere maschile) che è attratto dagli uomini.
    Sono cose ben diverse, è importante chiarirlo,
    cosi come diverso è l’effeminato etero che “sembra gay”, dalla trans lesbica, e anche dall’uomo etero fetish che si traveste per feticismo.

    http://progettogenderqueer.wordpress.com/2012/02/02/i-vari-aspetti-dellidentita/

    qui immagine che spiega le quattro componendi dell’identità sociale/sessuale/di genere.
    spero che ora sia tutto chiaro.

    1. Grazie a tutti e due, autore e commentatore. Vi lascio l’indirizzo del nostro sito dove c’è, come nel post e nel mondo, un po’ di tutto. Dovremmo essere cioè Queer. (io intanto mi beo di essere un po’ come Cameron ;)).

      malesoulmakeup.wordpress.com

      Simona.

    2. Car* Progetto Genderqueer,
      grazie delle precisazioni, sono sempre ben accette.
      In quello che dici non trovo così grandi differenze rispetto al post: il genere è un costrutto culturale che stabilisca cosa “dobbiamo” (abbastanza arbitrariamente) considerare uomo o donna. Il ruolo di genere sono le aspettative che gli altri nutrono verso come dovremmo comportarci in quanto appartenenti (o assegnati) ad un genere, l’identità di genere è quanto noi siamo “interiormente” convinti e a nostro agio con il “nostro” genere, ossia quanto è parte della nostra identità. Non credo che contenga “molti errori”, ma alcune semplificazioni che ho scelto di fare per amore di semplicità. Ho concordato il “genere grammaticale” in una frase del post al femminile. Credo sia regola di civiltà considerare il genere dei miei simili come vogliono che siano trattati. Quindi mi rivolgo a una persona FtM al maschile e MtF al femminile. Non correggerò, perché credo nell’utilità del tuo commento – mi hai dato modo di chiarire questo punto. Grazie 🙂
      Preciso che il post è un tentativo di giocare con un tema molto complicato, e spesso ideologizzato. Spero che da qui chi è interessato possa approfondire, con la levità che merita un tema che incide così tanto nelle nostre vite: non si finisce mai di imparare…

      1. Ribadisco. il genere non è un costrutto. il ruolo di genere si.
        Spesso ci si domanda se si può affrontare il concetto di identità di genere prescindendo dal ruolo, e si esaminano antropologicamente le culture dei tempi e dei luoghi.
        Ci sono davvero civiltà (penso al nord europa) dove non c’è binarismo? e in quelle situazioni…la percentuale di persone transessuali è inferiore? sono ragionamenti importanti per capire se veramente l’identità prescinde totalmente dal ruolo.
        Mi dispiace essere intervenuto, ma ho visto a volte dei gay intervenire in articoli di etero open in buona fede che comunque scrivevano cose inesatte, intendo inesatte dal punto di vista zelante di chi ha elaborato questi temi in modo profondo.
        Ma comunque ho trovato il post interessante ed è bene che se ne parli di queste cose, perchè già quello che tu scrivi per quasi tutti è un mondo sconosciuto!

  2. Caro Progetto GenderQueer,
    sono completamente d’accordo con te, quando dici che di questi temi se ne parla poco e sono molto contento che tu stia precisando questi concetti. Maggiore chiarezza non può fare che bene a tutt*. A me non dispiace affatto che tu sia intervenuto, anzi.
    Credo che chi ci legge potrà approfondire. Sul termine “genere” che nel post uso con estrema e giocosa flessibilità, dichiarandolo dall’inizio, ho un’idea differente da quella che proponi tu. Riconoscerai che il campo degli studi di genere è non solo assai recente, ma anche in continuo fermento: ad esempio Stephanie Garrett in “Gender” sembra usare il termine “genere” riferendosi alla sua costruzione sociale. Tuttavia, non sono un esperto e non intendo aprire una polemica. Anzi.
    Spero che tornerai a giocare con noi sul blog, commentando col tuo acume altri argomenti! A presto.

  3. Mi associo ai complimenti 🙂
    Alcuni chiarimenti dei commenti sono utili, e in ogni caso l’articolo – oltre che piacevole – tratta un argomento tralasciato e su cui si leggono opinioni e inesattezze capaci anche di arrivare al grande pubblico (come chi parlava di lesbiche e malattia – http://goo.gl/mC2W3) e creare maggiore ignoranza e maggiori danni di quanti già ce ne siano.
    Bello questo articolo, di nuovo: ha il merito di rendere un argomento complesso alla portata di tutti 🙂

    1. Flavio,
      grazie dei complimenti. Fanno sempre molto piacere!
      Spero che questo post e i commenti molto puntuali che sono seguiti permetta a tutt* di approfondire questo tema, e superare tutti i nostri pregiudizi – solo quelli sono sempre e in ogni caso sbagliati!
      A rileggerci presto 😉

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